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Marco Baroni alla vigilia della sfida contro l’Inter, ma anche nelle conferenza stampa precedenti, ha sempre affermato di non dare troppo peso alla carta d’identità dei suoi ragazzi. Il Lecce, ad oggi, ha l’età media più bassa della Serie A e, soprattutto a centrocampo, tanti giovani pronti a prendersi la scena a suon di prestazioni e giocate. 

Tutti pensavano che l'altro ieri sarebbe sceso in campo Thorir Helgason dal primo minuto, ma l’allenatore giallorosso ha cambiato all’ultimo, schierando da mezz’ala sinistra Joan Gonzalez. Chi ha seguito lo scorso anno la Primavera del Lecce conosce bene lo spagnolo, dato che in quasi tutte le gare è risultato il migliore in campo. Il classe 2002 è un figlio della Cantera del Barcellona ma, ad un certo punto, i blaugrana hanno deciso di non confermarlo e Pantaleo Corvino non si è fatto sfuggire l’occasione di prelevarlo a parametro zero. 

Joan ha prima aiutato la Primavera a conquistare la salvezza ed ora si è dimostrato pronto al grande salto. Contro l'Inter non ha pagato lo scotto dell’esordio in Serie A ed ha giocato con personalità e tranquillità da veterano, affrontando avversari che fino a 24 ore prima aveva visto solo in tv o alla playstation. 

Adesso sarà importante lavorare duro, senza presunzione. Avere consapevolezza nei propri mezzi è fondamentale a quell’età ma i suoi compagni di squadra dovranno aiutarlo a tenere i piedi ben piantati per terra. Gonzalez ha solo 20 anni ma può fare già bene in questo campionato perché è un centrocampista completo, abile nelle due fasi e con una buona visione di gioco.

Baroni lo terrà in considerazione e lo farà giocare, proprio come ha fatto con Helgason in passato. Ciò che conta non è l’età ma la voglia e lo spagnolo pare averne davvero tanta. 

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